Con la scomparsa del dottor Luca Benci non muore soltanto un prezioso componente del Consiglio Superiore di Sanità, o l’esperto delle tematiche giurisprudenziali delle professioni sanitarie d’Italia: muore anche un grande amico degli infermieri o, meglio, della professione sanitaria d’infermiere, come Lui amava ripetere. Resta il grande valore dei suoi scritti, dei suoi articoli, resta il grande valore del suo esempio, che prova a riassumere, commosso dalla scomparsa di Luca, il nostro Francesco Falli: ”…ho conosciuto Luca tanti anni fa, e siamo sempre rimasti in contatto. Inizialmente ragionando delle valutazioni e delle osservazioni professionali, ci siamo ad un certo punto trovati a scherzare per le nostre (diverse) passioni calcistiche, e questo aspetto ”ludico” ha sicuramente permesso di scoprire una persona estremamente scherzosa e simpatica, colta e disponibe, sempre. Una sera in Friuli abbiamo camminato a lungo insieme; in quella occasione mi aveva raccontato molte cose della sua vita, e mi aveva detto che si era dedicato allo studio delle tematiche giurisprudenziali e normative della professione, perchè non poteva accettare la faciloneria, la superficialità ed il pressapochismo con i quali – in diversi -parlavano di cose che assolutamente non conoscevano. E questo mi era sembrato un valore da rimarcare, il motivo alla base di un interesse importante. E cioè, cercare sempre di capire ”bene”, possibilmente dalla fonte (e, rispetto ad una Legge, o ad un Contratto, il testo è per forza uno, ed uno solo) l’indicazione dell’Autore, ed i conseguenti confini delle opportunità. Questa ”voglia di dire le cose giuste” mi sembra qualcosa che deve essere ricordato, una sorta di ”lascito valoriale”, da parte di una persona ricca di umanità, che riusciva ad esprimere comunque, anche nella lettura e nel commento di testi giuridici. Addio Luca: è stato un privilegio.”