Nella nostra rubrica sono sempre i Colleghi che si raccontano in prima persona.

In questo caso, purtroppo questo non è più possibile. Il 15 marzo 2016 Monia Bruschi è morta dopo una breve, quanto feroce malattia, che non le ha lasciato nessuna possibilità.

Pochi giorni prima di ricoverarsi per quello che sarebbe stato l’ultimo pezzo del suo cammino, Monia disse che avrebbe scritto volentieri la sua storia in A4 per questa rubrica, aggiungendo che lo avrebbe fatto ‘’per ritornare a pensare un po’ al mio lavoro’’… ma questa opportunità non c’è più stata, per il peggioramento delle sue condizioni.

Così, abbiamo pensato di ricordare noi, in breve, la sua storia di vita professionale, principalmente perché Monia manteneva sempre fede ai suoi impegni, e cercava di costruire in concreto quello che immaginava, sempre.

Monia diventò Infermiera nel 1997.

Dopo qualche esperienza nella sanità privata, iniziò il nuovo millennio come tanti altri giovani, con una prima esperienza ‘’fuori sede’’: lavorò infatti per l’ASL di Chiavari come Infermiera incaricata in Medicina, e in seguito per l’Azienda sanitaria pisana, subito vincitrice del ruolo; a Pisa entrò nel dipartimento d’emergenza come Infermiera di anestesia e lì restò per due anni, e questa sua esperienza la portò al 118 spezzino, una volta arrivata ‘’a casa’’, nel 2006.

In tutto questo suo viaggiare, Monia non trascurò mai la sua formazione ed in pochi anni aggiunse al suo curriculum diversi titoli: dal master in area critica, a quello in coordinamento; fino al conseguimento della laurea specialistica, passando per un master di 2° livello in Bioetica e scienze medico- forensi.

Proprio di questi argomenti trattava, nelle sue ore di docenza di etica per gli studenti del corso di Laurea in Infermieristica; sul lavoro Monia venne inserita nella struttura professioni sanitarie, dove si occupava del settore logistico- alberghiero, dopo una parentesi come Coordinatrice del pre ricovero ospedaliero.

Monia aveva dunque fatto più esperienze, professionali e formative, in pochissimi anni: una volta raggiunta una definita situazione professionale, diventò moglie e mamma ed un giorno, parlando con lei dei tanti, rapidi trascorsi di vita personale e professionale, disse che aveva avuto l’impressione che il tempo le fosse scivolato fra le dita…

Purtroppo, in modo improvviso, inatteso e -proprio come una saetta che colpisce senza preavviso- un male veramente imbattibile ha interrotto gli anni veloci di Monia.

Che lascia qui, fra noi e con noi, molte cose, molti ricordi, molti sentimenti; ed i suoi cari, ed i suoi colleghi e amici, che la ricorderanno sempre giovane, nei suoi anni veloci e irripetibili.