Benvenuti! Nuovi Colleghi …in pista!

COMPLIMENTI AI TRENTUNO NUOVI COLLEGHI del nostro Polo formativo universitario, che si sono laureati a Genova con l’esame di abilitazione di Stato del 6 Novembre, e la successiva dissertazione delle tesi il giorno seguente…!!!
Sono sicuramente pochi rispetto alle esigenze più volte richiamate, ma per ora restiamo nel clima di “festa”: perlomeno per questa celebrazione importante.

Al termine di due giornate intense, dopo aver sostenuto l’esame di Stato per l’abilitazione con buoni e buonissimi punteggi, i trentuno candidati hanno discusso le loro tesi e ora sono pronti, dopo l’iscrizione all’ Ordine (che faremo prestissimo) , all’esercizio professionale.

Un particolare plauso a due di loro, i due candidati usciti con 110/lode: Elisa Spadoni e Riccardo Lio.

Veramente bravi, belle le loro due tesi – rivolte al livello di burnout per chi opera vicino ai malati terminali- e con piacevole, ottima capacità espositiva.

Buon lavoro ragazze e ragazzi, a tutti quanti, e soprattutto buona vita professionale: una cosa è certezza già oggi, e cioè che da qui al giorno della vostra ”fine attività” vivrete dei cambiamenti molto profondi, nella stessa impalcatura dell’attuale SSN (che dobbiamo a tutti i costi difendere, ed accettare le modifiche utili a farlo funzionare meglio, ma non stravolgere) e nelle caratteristiche dei profili che si occupano, oggi, di assistenza dei malati.

I cambiamenti, anche in questo caso, rischiano di stravolgere alcune situazioni che possono sembrare ”definitive”, ma non è così: nulla è per sempre. E alcune cose che crediamo definitive, inclusi i ”profili professionali” e le ricadute sulla organizzazione, potrebbero essere messe in discussione, e su questo serve tantissima attenzione e cautela.

Auguri, di cuore, come professionisti e come cittadini, e che ognuno, per quanto può, si impegni anche su questi aspetti non certo secondari.

 

Il nostro contributo economico per un Master di specialità

Ritorna il nostro contributo economico per un Master di 1° livello!

Ecco qui il bando!!

————————————————————BANDO

Bando per il rilascio di un contributo economico per la partecipazione ad un Master di 1° livello di area professionale ‘’infermiere’’ attraverso la realizzazione di un elaborato sul valore della formazione continua

INDICAZIONI GENERALI

L’Ordine delle Professioni Infermieristiche della Spezia (d’ora in poi: OPI la Spezia),come stabilito con l’approvazione degli iscritti durante l’assemblea annuale ordinaria dello scorso 28 Marzo corrente anno in Brugnato (SP), emette il presente bando per accedere a un finanziamento a fondo perduto, o ‘’borsa di studio’’, da erogare ad un/una iscritto/a secondo le indicazioni che seguono.

Il bando intende chiamare i partecipanti alla realizzazione di un elaborato scritto originale ed inedito, che rimarchi il valore della formazione continua, per un Infermiere già in attività.

DESTINATARI

Il bando è rivolto a tutti gli Infermieri iscritti agli Albi Infermieri ed Infermieri Pediatrici di OPI La Spezia, in regola con i pagamenti delle quote di iscrizione annuali, attuali e pregresse, 2023 incluso al momento della presentazione della domanda di partecipazione (data di scadenza della quota 2023: 28 febbraio scorso), e con lo status della iscrizione ‘’attivo’’.

La comunicazione degli elaborati deve avvenire tramite PEC dell’iscritto (domicilio digitale) sulla PEC dell’OPI (laspezia@cert.ordine-opi.it).

PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA ED INVIO DELL’ELABORATO

La domanda di partecipazione è costituita da un unico passaggio via PEC: si deve inviare un elaborato scritto originale ed inedito, avente come indicazione questo titolo ’’ Il valore della formazione continua per un Infermiere già in attività’’, specificando in oggetto della PEC: ‘’PARTECIPAZIONE BANDO BORSA DI STUDIO 2023’’, ed allegando:

  1. L’elaborato richiesto dal bando in .pdf, firmato in ogni pagina
  2. Copia di un documento di identità del professionista, in corso di validità.

L’elaborato deve essere max 5 pagine , carattere “times new roman” , dimensioni carattere 12, interlinea 1,5.

SI RACCOMANDA ORIGINALITA’ NEL TESTO: elaborati eventualmente derivanti da testi già presenti sul web sono facilmente identificabili, e comportano la esclusione dalla valutazione.

La data e l’orario limite entro i quali inviare i lavori completi in .pdf, con ogni pagina siglata dall’Autore, è il 30/11/2023 ore 23:59, con consegna alla PEC dell’Ente (laspezia@cert.ordine-opi.it): l’invio deve avvenire dalla PEC del professionista, che deve essere riconoscibile e abbinabile al professionista stesso.

Il termine stabilito per la presentazione degli elaborati è perentorio, pertanto non saranno presi in considerazione i lavori che , per qualsiasi ragione , verranno presentati al di fuori del termine stabilito.

COMMISSIONE ESAMINATRICE

I lavori saranno valutati da una commissione esaminatrice composta da 3 (tre) membri del consiglio direttivo di OPI La Spezia e da un membro esterno all’ente.

CRITERI DI VALUTAZIONE

La commissione esaminatrice valuterà:

  1. a) Il rispetto degli aspetti etico deontologici
  2. b) La pertinenza al mandato del presente bando
  3. c) La rilevanza e la correttezza dei temi trattati, con i relativi riferimenti normativi
  4. d) La originalità del testo (non sono ammessi brani ‘’copia & incolla’’ di altri elaborati, mentre naturalmente possono essere usati come spunto lavori già pubblicati sull’argomento).

Il vincitore e tutti gli altri partecipanti saranno informati circa l’esito della valutazione tramite email PEC (la stessa utilizzata per la consegna dell’elaborato).

INDIVIDUAZIONE DEL MASTER, RICONOSCIMENTO E PREMIAZIONE:

La premiazione si svolgerà presso la sede dell’Ordine delle professioni Infermieristiche, in data che sarà successivamente comunicata . In tale occasione verrà consegnato un attestato di partecipazione, e successivamente l’Ordine provvederà all’erogazione del premio, consistente in un contributo economico finalizzato alla iscrizione ed alla effettiva partecipazione ad un Master di 1° livello, che sia parte di una delle specializzazioni qui indicate, A SCELTA DEL/DELLA PROFESSIONISTA CHE VINCE IL CONTRIBUTO DI STUDIO:

  • Assistenza infermieristica di specialità (qualsiasi specialità clinica riconducibile alla ‘’assistenza infermieristica’’, dal Wound care agli Accessi venosi, dalle Stomie all’Area Critica, e altri)
  • Case manager
  • Sorveglianza epidemiologica e controllo delle infezioni
  • Infermieristica di Famiglia e Comunità
  • Infermieristica Legale e forense
  • Coordinamento e management
  • Rischio clinico e Risk management

Altri Master non inseriti nell’elenco indicato non verranno presi in considerazione: il Direttivo intende escludere master offerti anche agli Infermieri, non riconducibili ai contenuti del DM 739 del 1994, e che il Direttivo riconosce prevalenti per altre professioni (un esempio non esaustivo: ‘’criminologia’’, ‘’medicine naturali’’, ‘’posturologia’’, ecc)

L’OPI La Spezia riconoscerà un contributo economico di euro 800,00 (ottocento/00) che sarà versato al vincitore/vincitrice a fronte della avvenuta iscrizione a uno dei Master relativo all’impegno professionale previsto da questo bando, e indicati nel precedente capoverso.

Il tempo limite per la avvenuta iscrizione al Master è entro il 30 giugno 2024- TERMINE INDEROGABILE– e il saldo della quota indicata avverrà a fronte della presentazione di una certificazione di frequenza al Master, emessa dalla Università organizzatrice (non sono ammesse autocertificazioni).

Qualora il vincitore non intendesse iscriversi a un Master, o scegliesse un Master NON indicato nell’elenco pubblicato in questo bando, il contributo passerà al secondo classificato; qualora nessuno fra i classificati intendesse iscriversi a un Master, la cifra sarà rimessa a disposizione di future iniziative a favore degli iscritti ad OPI La Spezia che saranno in seguito individuate.

Per eventuali chiarimenti gli interessati potranno rivolgersi all’email: segreteria@opi.laspezia.it

LIMITAZIONI, AUTORIZZAZIONI ED ESCLUSIONI:

I membri componenti il direttivo di OPI La Spezia quadriennio 2020-2024; i componenti le Commissioni Albo Infermieri ed Infermieri Pediatrici, il Collegio dei revisori e tutti i loro familiari e congiunti iscritti a questo ente fino al 2° grado, conviventi inclusi, non potranno partecipare al concorso sopraindicato.

Con la partecipazione al bando, ogni candidato/a autorizza ad ogni uso e impiego l’ente OPI La Spezia al trattamento di tutti i dati finalizzati alla gestione del materiale inviato; ed alla futura, eventuale pubblicazione sul proprio sito ufficiale, sempre citando l’Autore dell’elaborato.

IL CONSIGLIO DIRETTIVO OPI LA SPEZIA (seduta del 16 Ottobre 2023)

Gli Infermieri guide di tirocinio: preziosissimi

PER RINGRAZIARE I COLLEGHI CHE ASSUMONO L’ IMPEGNO di essere guida di tirocinio, in accordo con i responsabili della formazione universitaria del polo spezzino [ UNIGE] , come già descritto recentemente, abbiamo deciso di offrire un piccolo segno distintivo, con questi “pin”.

In coerenza con le raccomandazioni sulla sicurezza, questi “pin” si agganciano alla divisa con calamite e senza spille, aghi, ecc

LA FORMAZIONE DEGLI INFERMIERI È OGGI, lo sappiamo molto bene, in piena crisi di numeri, di scelte, di valori a causa del lungo, trasversale disinteresse dei tanti Governi del Paese verso una professione che, ci sembra, resta centrale nel nostro SSN.

VANNO SOSTENUTI proprio i colleghi strutturati ed in servizio, per riportare interesse verso questa professione.
Esattamente come è avvenuto, lo abbiamo ricordato spesso, nel 1990, con grande successo.

Grazie ad Enrica Cantinotti e Gianluca Petriccioli che ringraziamo per la accoglienza, e per le foto.

Le quote 2023: un sollecito per pochi (grazie mille ai puntuali!!)

Cari colleghi,

nei giorni scorsi o nei prossimi giorni a circa un 10% degli iscritti (il restante 90% è stato puntualissimo) è arrivato o arriverà il sollecito di pagamento per la tassa 2023. Vogliamo ancora una volta descrivere come funziona la riscossione delle quote di iscrizione all’Ordine che, senza tanti giri di parole, sono un atto dovuto e che noi, qui, non possiamo non richiedere quando non sono versate, visto che OPI non è una bocciofila o una associazione professionale, ma un ente sussidario dello Stato.

La sola entrata certa a bilancio è questa, cioè il contributo di ogni singolo/a iscritto/a; le uscite invece sono centinaia, fra assurde imposizioni di legge e gestione corrente ordinaria, dal mutuo alle spese per le utenze della sede. Secondo noi, un 90% di puntualità è un tasso strepitoso e di questo ringraziamo tutti; è grazie a questo se, nel 2023, la quota è salita solo di un euro e stiamo già verificando se, a fronte di questo ottimo riscontro, possiamo lasciare la stessa cifra, senza aumenti, anche sul 2024. Il restante 10% degli iscritti che ad oggi non ha pagato,  oltretutto, ed è qui che vi chiediamo attenzione, in più di un caso si trova in una situazione di morosità involontaria perchè, dopo aver disposto l’addebito automatico presso la banca utilizzata, la banca non ha proceduto.

Quindi, se ricevete il nostro sollecito e avete l’addebito automatico, contattate la vostra banca: noi naturalmente non lo possiamo fare.

Ultime osservazioni, che speriamo non disturbino nessuna sensibilità.

1- alcuni ci dicono che non hanno ricevuto la tassa a casa, poi si scopre che hanno cambiato indirizzo, e non ce lo hanno mai comunicato. Se fossimo indovini, non staremmo qui, ma vivremmo di prepotenza in sala scommesse, o al casinò (già un pò più elegante, come ambiente)….

2- una manciata di colleghi ha la PEC inattiva e, anche, la mail aziendale piena, e le comunicazioni rimbalzano…ora, questo è un problema non per noi: ma lo è per l’iscritto…perchè fin che sappiamo dove lavorano, ci arriviamo in qualche modo, per avvisarlo della situazione.

Quando non lo sappiamo, e la procedura prosegue fino alla dolorosa cancellazione, poi è un bel guaio, ma lo è per il collega : a noi non interessa cancellare proprio nessuno; vogliamo semplicemente rispettare quanto viene stabilito nella annuale assemblea degli iscritti, in materia di bilancio economico.

Ma se la Tesoriera mette a bilancio (approvato dagli iscritti) duemila quote, deve avere modo di dimostrare che sono entrate duemila quote, o che sono state esercitate le procedure per ottenerle.

Detto questo, ”negarsi” alle comunicazioni può essere piuttosto pericoloso, ma non per noi! Sulla PEC degli iscritti agli albi professionali – lo abbiamo già spiegato più e più volte-  può arrivare di tutto, e quando non la si gestisce, si perdono avvisi su sanzioni per infrazioni stradale, ecc…

Ma, ripetiamo, il messaggio è soprattutto per ringraziare il 90% degli iscritti che sono stati anche quest’anno puntuali, cosa che consente a tutti noi di continuare -ad esempio- con la formazione ECM gratuita in presenza e via FAD (qui ricordiamo l’evento del 25 ottobre, annunciato sul sito da tempo), con la nostra PEC a disposizione; ed a breve con una nuova borsa di studio, dedicata a un tema che sceglieremo presto, entro fine anno.

Grazie a tutti (su questo stesso sito, come avviene da tempo, trovate anche le indicazioni su come pagare la tassa annuale in pochi minuti e con facilità, quando si è senza il bollettino cartaceo in mano).

Attenzione alla “manutenzione ” della PEC…

PER UN UTILIZZO SENSATO DELLA PEC…

Ancora sulla gestione del proprio ”domicilio digitale” o casella PEC.

Perchè ci ripetiamo?

Perchè anche se forse non sempre è chiaro, l’obiettivo di questo OPI è (anche) quello di fornire un servizio in termini di conoscenza, di informazione, di comunicazione.

E poi, perchè ci capita di notare come alcune caselle PEC di iscritti, che ci sono state comunicate precedentemente dagli stessi, risultino disattivate (ritornano indietro, per capirci, le nostre comunicazioni).

Ora, le nostre comunicazioni sono molto poche via PEC e , se uno è regolare nel versamento delle quote annuali (come avviene con il 90% degli iscritti, grazie) riceve solo l’avviso dell’assemblea annuale.

Usiamo la PEC anche in relazione agli avvisi di mancato pagamento ma, a parte questo, vogliamo ricordare che NON E’ OPI CHE CHIEDE LA PEC, ma una precisa Legge dello Stato, più volte ricordata: la L. 120 del 2020 (Governo Conte II) che andava a rendere definitivo un percorso legislativo iniziato ben 12 anni prima.

In sintesi, TUTTI quelli che sono dentro un albo professionale (notai, farmacisti e geometri compresi) devono avere un domicilio digitale (PEC).

Perchè? Sicuramente, la norma è stata prodotta per rendere più facilmente rintracciabili intanto questi cittadini, in attesa di avere per ogni cittadino un contatto ”certificato”.
Per portare un esempio molto concreto, sono già molti i Comuni che hanno scelto di spedire una sanzione per infrazione stradale ad un automobilista ”via PEC”.

Questi enti verificano se a quel nominativo corrisponde una PEC (facilmente rintracciabile per loro sul portale INI-PEC, perchè queste PEC sono ”pubbliche”).

Se esiste, e la inviano, resta in mano a quell’ente una ”ricevuta di avvenuta consegna” che equivale ad aver spedita una raccomandata con ricevuta di ritorno e…ad avere subito in mano la ricevuta!

A quel punto, se il titolare della PEC non apre mai la PEC stessa; se perde la password, se lascia scadere il dominio, è un bel guaio: ma lo è per questo titolare, e per nessun’altro.
Perchè la multa, come sappiamo, passato un certo periodo aumenta, poi raddoppia, poi triplica…e via così.  Ora: noi, cari colleghi, NON c’entriamo nulla con la gestione delle PEC dei professionisti, ovviamente nemmeno con quella che attivate con noi gratuitamente; siete VOI i titolari di username e password, e siete solo VOI che potete aprirla.

Ve lo ricordiamo perchè abbiamo avuto la comunicazione di casi piuttosto incredibili (incluso un sanitario- non nostro- che non ha potuto vendere la sua auto, perchè da due anni era sottoposta a fermo amministrativo, dopo una multa notificata via PEC per divieto di sosta, salita a due o tremila euro, di cui nemmeno aveva immaginato la esistenza); casi tutti nati dalla incuria nei confronti di questa casella che, ci teniamo tanto a dirvelo, per noi è stata solo una inevitabile e fastidiosissima incombenza ulteriore: ne avremmo fatto tanto, ma tanto volentieri a meno, credeteci.

Ma, naturalmente, non si può fare a meno di seguire l’obbligo della norma.

E, forse, se siete arrivati fin qua, avete chiaro per CHI è un problema, se quella PEC non funziona o non viene letta; di certo, non lo è per l’OPI…che non è certo il solo che potrebbe usarla per scrivervi: anzi.

PS: qui uno dei molti articoli che ”confermano” quanto sopra indicato.

https://www.postel.it/postelblog/multe-via-pec-blog

Chiudiamo, ricordando una cosa che ancora non tutti notano, eppure sul sito è scritta chiaramente; quando usate la vostra PEC, se volete che sia letto il vostro messaggio DOVETE inviare alla nostra PEC: laspezia@cert.ordine-opi.it

Se invece, dalla vostra PEC, scrivete alla nostra mail ”normale” (segreteria@opi.laspezia.it), non c’è alcuna certezza di lettura da parte nostra, per molti motivi tecnici assortiti; quindi usate sempre ”PEC su PEC” e ”mail normale su mail normale”…

 

In direzione opposta e contraria a qualità e sicurezza: bocciati, ma ripescati

Dalla Regione Veneto giunge una nuova ”botta” alla qualità e alla sicurezza delle cure prestate: è di questi giorni la notizia infatti che (riprendiamo dal sito headtopics.com, uno dei pochi che- ma questa è una ulteriore questione- non ha confuso ”oss” con ”infermieri”):

…Bocciato, ma ripescato. In Veneto si può. E poco importa se si tratta del settore sensibile e vitale della Sanità. E degli anziani. La Regione guidata da Luca Zaia concede una seconda possibilità ai corsisti bocciati nei concorsi per diventare operatori sociosanitari (oss) nelle case di riposo. La carenza di figure professionali specifiche ha fatto prendere alla giunta regionale una decisione drastica, per ovviare alla mancanza nelle 351 strutture (32.510 posti letto) di 3.500 operatori sociosanitari, oltre a 2mila infermieri. Verrà infatti creata una corsia preferenziale, dando una chance in più a chi il titolo non è riuscito a guadagnarselo sul campo. Un anno in meno. Anziché dover ripetere l’intero ciclo di lezioni, come accadeva finora, gli oss potranno partecipare a una sessione di recupero per rifare l’esame”.

Dopo questa notizia siamo stati raggiunti da alcune informazioni relative anche alla Regione Liguria, dove da tempo un oss bocciato ai corsi di formazione autorizzati dalla Regione, si può serenamente ripresentare, come ”privatista”, anche infinite volte, presso altre sedi rispetto a quella in cui ha frequentato il corso: così ci spiega uno dei referenti delle realtà che formano oss nella nostra bella, ma curiosa, Regione.

Altrettanto avviene in altre realtà regionali, dall’Emilia (due tentativi se bocciati alla prima); Molise, Abruzzo e Sicilia, molto simile quest’ultima alla Liguria.

Che dire?

INTANTO, PRECISIAMO UNA VOLTA PER TUTTE CHE QUESTO ORDINE E’ A FAVORE DEL GIUSTO INSERIMENTO DI OPERATORI SOCIO SANITARI nella Sanità, sia essa pubblica o privata, per molti motivi validi, compreso quello di poter così permettere agli Infermieri di svolgere le più complesse attività sul paziente, senza ulteriori azioni ”distraenti”, azioni che possono essere invece attribuite a questa figura preziosa nel settore assistenziale; e proprio perchè l’oss esiste dal 2001 (Conferenza Stato Regioni, 22 Febbraio).

Quindi, i nostri frequenti interventi non sono MAI contro gli oss: sono CONTRO un certo modo di gestirli, sono CONTRO coloro che pensano che siano figure interscambiabili con gli Infermieri, sono interventi CONTRO chi propone di mettere due oss dove prima c’erano uno, od addirittura due, Infermieri. I nostri sono interventi contrari a ogni forma di sanatoria, perchè le riteniamo penalizzanti per l’intero sistema sanitario, sempre: purtroppo però – vivendo in Italia- ci esponiamo facilmente a essere poco compresi noi ma, soprattutto, a subìre queste derive, di volta in volta giustificate dal fatto che, ”siccome manca personale”, si prospetta questa scelta che è, e lo capirebbe anche uno che nella vita si occupa (ma beato lui, o lei) di botanica o resistenza dei metalli, SEMPLICEMENTE UNA SCELTA PERICOLOSA IN TERMINI DI QUALITA’ E DI SICUREZZA DELLE CURE PRESTATE.

Un Paese – il nostro- che non impara dai propri errori è destinato a ripeterli, in un loop interminabile.

”Assistente per la salute”, una figura che nasce col copia & incolla, favorendo il caos

FENOMENI, E DOVE TROVARNE… ecco a voi la nuova figura dell’assistente per la salute!
Oggi parliamo della proposta di legge dell’onorevole De Palma sull’assistente di salute, la nuova figura che dovrebbe, nell’intenzione del politico, produrre alcuni vantaggi: se avete avuta l’occasione di leggere quanto viene proposto, si resta piuttosto perplessi.
L’onorevole propone questioni piuttosto strane, ambigue e certamente – nella migliore delle ipotesi- avremmo sviluppata soprattutto, ed alla ennesima potenza, tutta quella confusione che appare spesso fra le parti, nei ventuno anni di vita del rapporto professionisti sanitari- operatori di supporto.
Ma, rispetto a questa proposta di legge, il testo della Conferenza Stato Regioni del 22.2.2001, che pure non è certo perfetto, e ha favorito in parte queste incertezze, appare come il Vangelo contro un block notes cascato in una pozzanghera.
Da una prima, rapida lettura del testo allegato si evidenziano subito aspetti di palese criticità.
Siamo in sintonia solo con l’incipit del documento, quando il deputato De Palma afferma che ”…serve un univoco ed omogeneo percorso formativo sull’intero territorio nazionale per un innovato profilo professionale”.
Se a questo punto l’onorevole avesse suggerita la …rianimazione della defunta figura dell’infermiere generico, copiando i riferimenti del datato DPR 225 del 1974 – titolo V, peraltro mai abrogato- avrebbe sicuramente fatto cosa più utile alla causa, e soprattutto molto meno ambigua del testo proposto: lo avremmo applaudito e sostenuto.
Ma QUESTA proposta è perfino più confusa (non era semplice, ma l’onorevole ci riesce bene) del testo della Conferenza Stato Regioni citato.
Scriviamo queste righe NON per esclusiva difesa corporativa della professione, che peraltro rivendichiamo; ma soprattutto per evitare una ulteriore confusione nei rapporti professionisti sanitari- operatori di supporto.
Per una rapida condivisione, ecco i punti più critici di questa proposta:
Pagina 3: Art 1 comma b): ”svolgere tutte le funzioni infermieristiche di PRIMO LIVELLO”.
Commento: ma quali sarebbero, le funzioni infermieristiche di primo livello?
Pagina 4. Art 3: le aree di attività dell’assistente per la salute.
(Tutto l’articolo 3 è curioso, almeno, perchè indica solo pochi settori).
Commento: per quale motivo NON sono citate l’area chirurgica e l’area medica, oltre ad altri settori specialistici? Perché non sono comprese nel progetto che vede una figura, a dire dell’onorevole, indispensabile?
Certo: il comma 1 e) demanda alle Regioni la individuazione di ulteriori aree, ma viste le recenti esperienze di ”fughe in avanti” sul tema ”nuove figure” offerte da alcune Regioni, poi sanzionate da varie sentenze TAR, forse è meglio far chiarezza sin da subito.
Onorevole, mi consenta: prevenire è meglio di curare, dia retta.
Art. 11. Istituzione dell’Ordine professionale.
Mah, sicuramente c’è una straordinaria necessità di un albo professionale per il personale di supporto, viste le tante segnalazioni di titoli farlocchi.
Però, forse è meglio partire da un ”Collegio”, considerando che per decenni a noi professionisti sanitari è stato spiegato che il Collegio era riservato alle professioni diplomate, e l’Ordine alle sole professioni laureate, mentre qui siamo, mi pare, fermi come titolo di accesso alla formazione alla scuola dell’obbligo, o no?
Ma veniamo adesso alla strepitosa natura dell’allegato B, che risulta facilmente frutto di un qualche copia e incolla che solerti collaboratori dell’onorevole hanno composto: leggiamo queste frasi, riferite alla nuova figura
”…identifica i bisogni di assistenza infermieristica della persona e della collettività e formula i relativi obiettivi…”
e, ancora: ”…pianifica, gestisce e valuta l’intervento assistenziale infermieristico”..
Scusate, onorevole e tutti i vari stakeholders: ma questo è – parola per parola- il contenuto dell’articolo 1, comma 3, punti b) e c) del DM 739 del 14.9.1994, o ”profilo professionale” dell’Infermiere.
Sicuramente gli estensori del testo hanno scritto su Google ‘’infermiere- responsabilità’’, si è aperto il nostro ‘’profilo’’ e hanno deciso che era perfetto per questo personaggio…ma di cosa stiamo parlando?
Non pare, a questo politico, che ci sia già abbastanza confusione in essere OGGI, su questi argomenti affrontati? Vi immaginate in una corsia un infermiere e un assistente di salute che hanno addirittura le stesse responsabilità su chi deve pianificare, gestire e valutare l’intervento infermieristico?
Parafrasando Totò, nel suo viaggio in treno con l’Onorevole Trombetta: ”…ma mi faccia il piacere”!!
Se queste sono le proposte, andiamo bene…
Grazie per la Vostra attenzione estiva, cordiali saluti a tutti

Dati evidenti: ma allora perchè non si parte davvero? Infermieri di Famiglia, svolta fondamentale nel SSN

COME GIÀ EVIDENZIATO ANNI FA NELLE REALTÀ FRIULANE di Latisana e Palmanova, ecco un ulteriore dato che evidenzia con chiarissima forza il risultato, atteso, della efficacia degli #infermieri di Famiglia e Comunità.

Molti accessi in ospedale sono impropri e possono essere gestiti in alternativa a casa del paziente: naturalmente serve una rete organizzata, come la esperienza di Mantova qua conferma, senza alcun tema di smentita.
Inutile continuare a studiare strategie per  i Pronto Soccorsi nazionali, che dovrebbero certamente essere sempre sostenuti e governati al massimo per accogliere (come era un tempo) i casi d’urgenza, e non i dolori cronici da lombosciatalgia da sei mesi (non di rado, viste le lunghe attese, sono anche coloro più predisposti di altri a lamentele e aggressioni…ma le attese, in questi casi, sono inevitabili!)

Se riusciremo a impedire che i tanti casi impropri accedano ai PS, offrendo una valida alternativa (vedi articolo) ecco la svolta vera sulla questione acutissima delle strutture di PS italiane.

Mentre le resistenze in essere, sullo sviluppo serio ed articolato di questo fronte organizzativo (quello degli Infermieri di Famiglia e di Comunità) sono assurde ed incomprensibili e fanno male ai cittadini, colpendoli due volte: impedendo cure domiciliari di livello, durature nel tempo; e sprecando i denari pubblici, ossia quelli di tutti noi contribuenti.

 

OPI – Ordine Professioni Infermieristiche La Spezia

Ente di diritto pubblico non economico, organo sussidiario dello Stato (L. 3/2018)

Aperto al pubblico:

PRIMO Mercoledì del mese, ore 08.30-12.30
TUTTI i Giovedì del mese, ore 15.00-18.00

CHIUSO se questi giorni sono prefestivi e festivi
CHIUSO nei giorni della fiera di S.Giuseppe a Marzo
CHIUSO dal 1 al 20 Agosto

Possibilità di concordare incontri in altri giorni, solo tramite richiesta all’Indirizzo Email: segreteria@opi.laspezia.it


Recapiti:

Telefono: 0187 575177
Solo VERE URGENZE: 3516613426 (dal Lunedì al Venerdì, ore 10.00-13.00)

Indirizzo Email: segreteria@opi.laspezia.it
Indirizzo Email PEC: laspezia@cert.ordine-opi.it

ATTENZIONE, NON INVIARE “PEC” ALL’ INDIRIZZO DI POSTA ”NORMALE”: NON E’ POSSIBILE LEGGERLE CORRETTAMENTE E NON HANNO VALORE LEGALE. Se si vuole inviare una PEC, si deve scrivere all’indirizzo di PEC: grazie!

Indirizzo Uffici: Via P.E. Taviani 52, traversa di Via Fontevivo (La Spezia)

PER INVIARE RACCOMANDATE/PACCHI/POSTA TRACCIATA, scrivere al seguente indirizzo: “Per OPI LA SPEZIA, presso AUTUM Srl, Via Carpenino 43 – 19121 La Spezia”


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