Nel 2020 cercheremo, come OPI spezzino, di rimarcare le questioni aperte che ruotano intorno alla nostra figura: definiti come ”indispensabili” dallo stesso Direttore Generale del WHO, gli infermieri non godono in tutto il mondo di quel riconoscimento che dovrebbe accompagnarsi a questa definizione. Questo accade anche in Italia.

Da parte nostra, cercando di ricordare ciò che possiamo fare e ciò che, come Ordine, non possiamo fare (non possiamo agire sulle retribuzioni, ad esempio, oggi ben poco rispondenti alla responsabilità generica, e specifica di settore; nè riconoscenti sul disagio della turnazione H24 e dei festivi) vogliamo ripetere che ”impiegare al meglio” gli infermieri e le loro potenzialità non fa solo bene al professionista interessato, ma all’equilibrio del sistema sanitario e agli assistiti! Questo è un aspetto che rientra in pieno nel mandato degli Ordini professionali, che già alla loro nascita come Collegi (1954) rivestivano il doppio obiettivo di sostenere la professione ed i professionisti nell’interesse del cittadino.

Se e quando proponiamo l’infermiere di famiglia e comunità, per migliorare la qualità di vita dei malati cronici e fragili al domicilio; se e quando proponiamo i reparti a gestione infermieristica, per favorire un rientro ”protetto” dei degenti alle loro abitazioni, noi non facciamo altro che andare in questa direzione. Buon 2020 a tutti noi!

https://www.gazzettadellaspezia.it/cronaca/item/106493-2020-l-anno-internazionale-dell-infermiere-e-dell-ostetrica

http://www.cittadellaspezia.com/la-spezia/attualita/attesa-per-il-reparto-a-gestione-infermieristica-302448.aspx