In questi giorni arriva la tassa 2022 dell’Ordine: come avrà notato chi l’ha già ricevuta, l’aumento è pari a tre euro, rispetto alla cifra richiesta un anno fa.

Con questa breve comunicazione, cerchiamo di essere il più trasparenti possibile sui motivi del fastidioso ritocco, ma soprattutto chiari come è necessario quando si parla di soldi.

Per chi vive gli Ordini come una imposizione, anche un solo euro in totale di quota annuale sarebbe troppo: a questi colleghi, dei quali -come sempre!- rispettiamo il punto di vista, non crediamo di avere molto da dire, se non che le normative sull’ordinistica non ce le siamo inventate certo noi, e che le stesse esisterebbero anche con altri colleghi al nostro posto (a fine 2024 si voterà, e porte apertissime a nuove candidature: pensateci sin d’ora…).

A tutti, invece, ed in particolare a chi segue la vita di questi organi, spieghiamo rapidamente che, con una crescente accelerazione che ha sorpreso noi per primi, ci hanno attribuito molte responsabilità (anche troppe), le stesse di una Pubblica Amministrazione: novità che hanno ricadute ANCHE sulla gestione economica dell’ente, compresi i costi vivi di gestione, a cominciare dall’obbligo di consulenti (che costano) e di un aumento delle ore di apertura uffici; per arrivare a nuove coperture assicurative (obbligatoriamente più estese) a favore di chi ha responsabilità, e che ricopre ruoli per i quali NON esiste un minuto di distacco dal lavoro.

Inoltre, come avrete certamente letto, la Federazione Nazionale ha chiesto agli OPI provinciali un contributo (per ogni iscritto) che passa da dieci a diciassette euro l’anno (per gli stessi motivi, in gran parte, qui indicati). Non tutti sanno che le Federazioni degli Ordini professionali (nel nostro caso, FNOPI) NON hanno neppure un iscritto; ma ricavano le necessarie entrate per la loro attività dai contributi (per numero di iscritti) che vengono accreditati dai singoli Ordini provinciali.

A livello nazionale si è avuto dunque un aumento di sette euro che noi abbiamo ridotto, sui nostri iscritti, a soltanto tre, grazie ad una politica – nel tempo- di cautela nelle spese, e così ora abbiamo qualche scorta alla quale attingere per limitare l’aumento, e la investiamo per questo, almeno per l’anno 2022; inoltre la presenza della pandemia ha spostato alcune attività su piattaforme virtuali, e questo ha portato a qualche spesa di viaggio in meno, che possiamo investire ora nel contenimento dell’aumento.

Ricordate che già nel corso dell’anno 2021, per dare un ‘’ritorno’’ alle tasse di tutti (che, lo ricordiamo, paghiamo anche noi Consiglieri OPI, ovviamente) senza sapere di questo aumento, avevamo investito parecchi soldi nell’acquisto di PEC a favore dei colleghi e nella piattaforma formativa tipo ‘’fad’’, per assicurare crediti ECM gratuiti agli iscritti (sono stati emessi oltre 45 crediti ECM per il 2021, in aggiunta ai corsi svolti in presenza che hanno permesso- GRATIS- l’assolvimento del debito formativo per i partecipanti).

Quindi con noi, chi lo desidera, può avere gratuitamente assolti due obblighi legati alla professione:

  1. Il debito formativo annuale (50 crediti ) (obbligo per il professionista sanitario, come da Legge 229 del 1999)
  2. La casella di Posta Elettronica Certificata, o domicilio digitale (obbligo per gli iscritti ad un qualsiasi Albo professionale italiano, come da Legge 120 del 2020).

Sul primo punto, viste le ultime novità normative anche in materia di validità delle polizze professionali personali, è meglio avere crediti ECM piuttosto che restare ‘’indietro’’; sul secondo abbiamo già avuto casi di colleghi sospesi dall’albo e dal lavoro per questa inadempienza che, in tutta onestà, non sembrava così prioritaria in piena pandemia ma, signori: non le facciamo noi le normative, come già detto; in particolare questa, che ci vedrebbe ADDIRITTURA COMMISSARIATI se non dovessimo rispettare i dettati della norma stessa ( Legge 120 del 2020).

Una cosa che vogliamo fare, per riuscire a contenere l’aumento (l’iniziativa è già programmata) è cercare di condividere con altri OPI della nostra Regione alcuni adempimenti normativi, che possono essere messi in comune (è solo un esempio: ma il referente della sicurezza degli ambienti può essere condiviso con altri Ordini; e anche altre figure di consulenti obbligatori possono rientrare in questa modalità). Per gli OPI che faranno questa scelta, ci saranno risparmi e contributi: così ora noi ci stiamo organizzando in questo senso, per poter riavere indietro almeno una parte delle quote versate a Roma, e non rovesciare l’intero aumento sugli iscritti, con risorse per altre iniziative a favore di tutti (ricordiamo i recenti bandi per i Master di specialità offerti dal nostro Ordine agli iscritti, premi in denaro a favore dei colleghi partecipanti ai nostri concorsi, ecc)

Infine, è noto che sulla nostra sede insiste un mutuo ipotecario, acceso quando le attuali leggi (per non parlare del Covid!!!) erano lontanissime, né era possibile prevedere, tantomeno immaginare, che agli Ordini sarebbe stata attribuita tutta questa serie di adempimenti: ma i soldi (per il mutuo) vanno versati tutti i mesi…

Ultima nota tecnica: NON è vero che la tassa scade a fine anno; bollette, costi consulenze, spese varie sono presenti 365 giorni l’anno; chiediamo di rispettare la scadenza, come in gran parte dei casi è avvenuto nel 2021 (UN GRANDE GRAZIE AI TANTISSIMI COLLEGHI PUNTUALI!); quest’anno anticiperemo sicuramente le previste operazioni di riscossione per i ritardatari, proprio per evitare di caricare altre spese su chi, invece, è sempre preciso e regolare: a favore di tutti.