Da tempo abbiamo fatto ogni sforzo per far capire che NON E’ NORMALE aggredire (anche verbalmente) chi sta lavorando in Sanità, anche se le circostanze e le situazioni sono a volte davvero complicate per chi chiede un servizio o una prestazione: ma se le liste d’attesa di una determinata indagine, o se l’attesa al pronto soccorso si fa lunga, su un problema di salute che non è neppure da risolvere in una struttura d’emergenza (ieri una collega ci descriveva l’arrivo di una persona con una verruca ”dolente” al piede!) NON è aggredendo chi sta lavorando che risolverà la situazione.

I casi aumentano ovunque, a tale riguardo è stata varata una legge, che qui ricordiamo (la 113/2020) e oggi abbiamo la prima Giornata dedicata a questo fenomeno molto triste e preoccupante; di tutti i sanitari aggrediti il 46% sono nostri colleghi Infermieri (dato nazionale, naturalmente).

A livello locale abbiamo avuto incontri e audizioni con il Consiglio Comunale del Comune capoluogo, e incontrato il Prefetto (che ringraziamo); continuiamo i contatti e il pressing per cercare di risolvere al meglio la situazione, anche invitando i cittadini a comprendere che non è questa la soluzione (molte le interviste, dichiarazioni più volte proposte con il nostro presidente, su media cittadini).

Da ieri è attivo l’Osservatorio Nazionale sul fenomeno delle aggressioni, che si è riunito per un primo contatto,  con un saluto e la introduzione del Ministro della Salute Roberto Sperenza; in questo contesto, in rappresentanza degli Infermieri è presente – per FNOPI- Carmelo Gagliano (che è anche il presidente di OPI Genova) mentre il rappresentante della Regione Liguria è il nostro presidente, Francesco Falli.