La Medicina D’Iniziativa in A4- di Emanuele SIMANI

Grazie per l’opportunità!…scrivo questa paginetta perché ormai da un pò di anni si legge, ed a volte si prova personalmente, di quanto sia intasato il Pronto Soccorso cittadino e di quelle che potrebbero essere le soluzioni per rendere più vivibile la situazione e poterlo utilizzare per lo scopo per cui è stato creato.
E anche giusto pensare se i modelli assistenziali che stiamo usando siano ormai da ammodernare o se concepiamo ancora la sanità come inizio del XX Secolo.
Oggi vi parlerò del mio lavoro: sono Infermiere di Medicina D’Iniziativa.
Innanzitutto è bene precisare che la Medicina d’Iniziativa è l’esatto contrario di quello cui siamo abituati cioè della così detta “Medicina d’attesa” che è quella che facciamo regolarmente,ossia andare dal Medico o nelle strutture Sanitarie quando si presenta un problema e cercare di risolverlo; bene, per la Medicina d’Iniziativa non è così, perchè è il Team professionale che si presenta prima che il problema venga fuori cercando di mettere in atto tutte le conoscenze possibili EBM e EBN per prevenire il problema e posizionare in maniera pro attiva la presa in carico del cittadino, attraverso cura e assistenza commisurate al livello di rischio del singolo e sulla valorizzazione del ruolo del cittadino stesso nel processo assistenziale .
La Medicina D’Iniziativa è nata in California ed è stata promossa dall’OMS ripresa sia in Canada, Inghilterra, Germania e Olanda ed adesso si sta diffondendo in alcune regioni d’Italia .
La Medicina d’Iniziativa si basa sul Chronic Care Model CCM ed ha bisogno di sei elementi fondamentali per poter essere così definita: 1) scelta degli erogatori e finanziatori dell’assistenza 2) supporto all’auto cura 3) organizzazione del Team 4) supporto alle decisioni 5) sistemi informativi 6) valorizzazione delle risorse della comunità , che da come risultato un cittadino informato che interagisce con un Team preparato e pro attivo.
La Toscana è una regione dove si sta investendo molto sulla Medicina d’Iniziativa e dal 2008 sono nati molti moduli in tutte le sue province ed Io lavorando in ASL 1 di Massa e Carrara ne faccio parte e sono l’Infermiere del Modulo di Avenza che é formata da 5 MMG con circa 7500 utenti e seguo 650 cittadini per darvi un po di dati l’anno scorso ho effettuato 1129 visite.
In questi anni la Medicina generale territoriale ha come scenario questi quattro aspetti: 1) il capovolgimento della piramide dell’età 2) l’aumento delle fasce fragili 3) l’aumento delle patologie croniche 4) la crisi economica inoltre il nuovo modello di pensiero di gestione Ospedaliera predisposto per intensità di cure predispone un cambiamento della domanda di assistenza in: prevenzione, intercettazione e gestione della cronicità spostata sul territorio.
Compito della Medicina Generale Territoriale è la presa in carico globale della persona, quindi l’assistenza è imperniata sulla salvaguardia nel tempo della salute del soggetto intesa nell’accettazione più ampia del termine cioè come benessere psico-fisico-sociale dell’individuo e non su singoli problemi clinici come avviene invece per la medicina specialistica.
Sono nate le AFT che sono un raggruppamento mono professionale di MMG che sostituisce l’unità elementare di erogazione dell’assistenza primaria costituita dal singolo medico bacino di almeno 30000 assistiti e le Unità Complesse di cure Primarie UCCP (case della salute) Aggregazione strutturale multi professionale di cui fanno parte medici di medicina generale insieme ad altri operatori del territorio – sanitari, sociali ed amministrativi – che opera, nell’ambito dell’organizzazione distrettuale, in sede unica.
Per adesso si segue la cronicità ma in futuro si pensa di seguire il cittadino fragile cioè la persona che ha più probabilità a sviluppare una patologia cronica.
Come dicevo, sono state inserite quattro patologie: il Diabete, lo Scompenso Cardiaco, l’Ictus/Tia e la Bpco, i medici di MMG (medico di Famiglia) che fanno parte del modulo che esso sia di un AFT che di una Casa della Salute redige delle liste divise per patologia che vengono inserite in un flusso informatizzato che poi vengono consegnate all’Infermiere del modulo che in piena autonomia ed attraverso dei PDTA Piani Diagnostici Terapeutici Assistenziali (discussi in precedenza con il Team e fondamentali in quanto al loro interno vengono racchiusi i percorsi assistenziale i diagrammi di flusso, le EBM e EBN e la programmazione delle visite), una volta contattati li riceve nel suo studio all’interno della AFT o della Casa della Salute qui si svolge l’ascolto del cittadino sulla sua patologia e del suo stile di vita e quello che vorrebbe si esegue l’educazione sanitaria il counseling la rilevazione dei parametri la programmazione delle visite specialistiche e degli esami emato/chimici ed il feedback la trascrizione di tutto questo nella sua scheda personale del MMG, la visita dura in media 30 minuti a persona ma spesso anche di più. Una volta terminata, ci si relazione tra il Team sia questo Medico, Dietista, Fisioterapista, Medico specialista, podologo, assistente sociale ecc ecc.
L’Infermiere è una figura cardine in tutto questo processo svolgendo in prima persona la visita e attivando attraverso il MMG le altre figure mettendo a pieno la sua autonomia e capacità professionale con l’avanzare del tempo il cittadino /utente instaura un rapporto di fiducia con esso ed un rafforzamento del suo sapere nel confronto con la sua patologia.
L’ Agenzia Regionale Sanitaria Toscana ARS ha già effettuato una analisi dei risultati raggiunti e nel novembre del 2013 sono emersi molti dati ne cito alcuni :
Per quanto riguarda l’impatto sulle diseguaglianze i primi dati evidenziano una riduzione della distanza nella qualità delle cure erogata ai cittadini appartenenti a fasce economiche diverse : si riducono le disuguaglianze Sulla BPCO l’ospedalizzazione evitabile per BPCO si è ridotta del 14,27%
Sullo Scompenso Cardiaco riduzione tasso ospedalizzazione per i gruppi d’intervento impatto assoluto della sanità d’iniziativa è pari -6,5% sul valore atteso tra i MMG aderenti al CCM
Questi sono solo alcuni semplici esempi ma sono tantissimi gli effetti positivi, oltre a pensare di recuperare tutte quelle persone che sfuggono al radar del MMG che si basa con il vecchio modello della Medicina d’attesa pensate quante persone non si presentano da lui per anni perché non hanno nessun problema e pensate invece di come sia fondamentale fare esami regolari per chi ha una patologia cronica!!!
Bene spero di aver dato una semplice nozione di quello che è la Medicina d’Iniziativa e quello che faccio sperando presto, di vederlo nascere nella nostra provincia, sarebbe bello poter lavorare nell’Azienda dove si vive portando con se le proprie esperienze senza essere trattati come numeri ma come professionisti.

Emanuele SIMANI