Come da anni andiamo ripetendo, la questione della formazione ECM – al di là degli obblighi stabiliti da precise normative, che stanno diventando sempre più ”stringenti”- incide, e non poco, sul destino professionale dei colleghi.
Ovviamente NON incide (o non dovrebbe incidere) sui programmi del collega che ha già raggiunto il personale ”equilibrio”, e che sa che trascorrerà, salvo cataclismi organizzativi, il tempo che resta prima della pensione in quella realtà, e con quella funzione, ormai abituale e routinaria.
Incide invece quando si intende prendere parte a concorsi (sia per entrare in una Azienda, sia – anche se non ovunque in Italia, secondo le testimonianze- per ”muoversi” internamente alla stessa); lo avevamo già descritto con dovizia di particolari nei nostri corsi di preparazione e allenamento, commentando la graduatoria del concorsone ligure 2017. Ad un certo punto, nella graduatoria pubblicata e visibile in Rete, in 15 centesimi di punto si erano ritrovati circa 55 colleghe e colleghi; e quei 15 centesimi di punto erano legati non solo alle performance della prova orale, ma corrispondevamno comunque – secondo le regole del bando, che assegnava come ormai avviene sempre un punteggio di 0,01 per ogni credito ECM dichiarato- a 15 crediti formativi.
In pratica, un corso di circa un giorno e mezzo, o una FAD, insomma qualcosa che era semplice poter aggiungere al proprio CV; eppure , per quei 55 colleghi si erano andati a sviluppare diversi tempi di assunzione; fino a sei mesi di differenza fra il più in alto nella graduatoria (di questo gruppo qui citato come esempio) e l’ultimo della stessa…
Eppure ci capita spesso di sentire colleghi lamentarsi di non essere stati considerati dopo venti anni di servizio e, alla domanda se nel CV erano indicati i percorsi di formazione ECM, sentire che non erano presenti, o solo in minima parte, crediti disponibili nella ”storia” del candidato.
Che dire. Noi non esprimiamo giudizi morali; ce ne guardiamo bene; sappiamo però che ci sono normative e ci sono richieste, da parte degli ultimi testi di Legge, di considerare sempre più la formazione continua (cioè, il programma ECM) come un requisito fondamentale; inoltre, all’interno dei concorsi per l’accesso nella P.A. questi crediti ECM hanno sempre fatto – almeno negli ultimi 10/15 anni- parte dei criteri di attribuzione dei punteggi.
Questa era solo una lunga premessa per cercare di spiegare CHE CONVIENE RESTARE AGGIORNATI CON I PROGRAMMI ECM, e che noi come Ordine (per quanto non sia un aspetto obbligatorio della nostra attività) abbiamo da anni la possibilità di fornire i crediti ECM necessari al professionista iscritto,e questo gratuitamente non solo in modalità residenziale (cioè: in presenza fisica), ma anche con modalità FAD (formazione a distanza); siamo infatti provider nazionale standard (numero: 708) per entrambe le tipologie formative, e nell’aprile 2022 ci è stata confermata questa caratteristica; un segnale di buona qualità delle azioni prodotte, direttamente dall’ente che certifica la formazione (ed i provider): cioè, AGENAS.
Noi suggeriamo di fare i corsi, e vi diamo la possibilità di seguirli gratuitamente, in presenza o a distanza: il resto, tocca naturalmente a voi.