Ricordo con chiarezza un particolare della mia infanzia.. immaginate me, bambina di seconda elementare in ginocchioni, insieme ai miei compagni, sul pavimento dell’aula con enormi fogli da disegno che definivamo “cartelloni”.. uno di loro mi chiede “che lavoro vorresti fare da grande?”.. Non ho esitato un attimo nel rispondere ma il lavoro che volevo fare da grande è rimasto chiuso in un cassetto.. non ho potuto realizzarlo senza una ragione precisa ed ho cominciato a “vagare” -forse alla ricerca di un’alternativa?- realizzando un CV di tutto rispetto. Ma veniamo a noi… il mio primo piccolo ingresso e traguardo nel mondo della sanità è stato il conseguimento dell’attestato di operatore socio-sanitario conseguito con un corso di 1.200 ore, con presentazione di tesina psichiatrica.

Lavorare come o.s.s. non mi soddisfaceva, forse perché sentivo di avere qualità che altri mi facevano notare, e così da lì a poco ho provato l’ammissione con test di ingresso a numero chiuso per accedere a tre anni di Università per conseguire la Laurea in Infermieristica. Acquistai in tutta fretta un libro di test infermieristici (che non mi servì a nulla!!!) a Livorno, poco prima dell’imbarco sul traghetto verso la Sardegna e rientrai da questa vacanza con un giorno di anticipo, per potere accedere al test di ingresso nella città di Genova.

3.000 iscritti per soli 500 posti!!! I miei studi superiori (“operatrice turistica”) non erano davvero una “garanzia”.. Eppure riuscii anche questa volta.. Tre anni di intenso studio e tirocinio alternati per la maggior parte con il lavoro.. tre anni che non dimenticherò.. mai fuori corso.. e finalmente arrivò anche il giorno tanto atteso di dissertazione di tesi psichiatrica molto discussa ma vera..

Ho cominciato a lavorare praticamente da subito… diversi incarichi (ma purtroppo sempre a tempo determinato) alternati ad un Master di Coordinamento… conseguire questo master mi ha comportato un enorme dispendio di energia e di tempo a causa di un’inspiegabile “ostruzionismo burocratico” (chiamiamolo così).. Ora sono Coordinatrice Infermieristica a Genova in una struttura privata… Questa mia testimonianza per dire a tutti coloro che avranno voglia di leggere quanto sopra che nella vita non bisogna mai accontentarsi,ma mettersi sempre in discussione.. a me non importa di non essere stata più tenace nel conseguire il mio “sogno nel cassetto” (e comunque per ora), perché ho capito che molto spesso le strade possono cambiare direzione donandoci lo stesso traguardi più che soddisfacenti.. percorriamo le nostre strade con amore, onestà, generosità, forza di volontà, senso di sacrificio.. e prima o poi.. Grazie Francesco!!!

Michela Luciani