COSE DA SAPERE SULLA TASSA 2021 DI OPI LA SPEZIA

Su richiesta di diversi iscritti, ecco alcune informazioni concrete e pratiche, con valutazioni da condividere con i Colleghi…a inizio anno, come sempre, è prevista la consegna della tassa 2021 per gli iscritti all’Ordine spezzino (l’invio avviene da parte del nostro ente riscossore, fra Gennaio e Febbraio).

Le tasse, è ovvio, non sono mai ‘’gradite’’, in senso generico, e neppure una invenzione di questo Direttivo: riteniamo comunque importante condividere questo testo, che può aiutare a comprendere aspetti legati a questa necessità.

1-QUANTO SI DEVE PAGARE? Grazie al recupero quote verso molti ‘’ morosi’’ (piuttosto pochi sul totale dei colleghi iscritti, ma un centinaio che non pagano causano un pesante, mancato introito di quasi 10000 euro, e costi aggiuntivi) siamo riusciti a non aumentare la quota: e questo, anche se sono cresciute- e parecchio- le voci di spesa, a partire dall’effetto concreto della Legge 3/2018 che prevede un Presidente dei Revisori dei Conti ESTERNO alla professione (una cosa ottima, ma che comporta un costo: il Revisore viene pagato; è una situazione nuova e quindi fino al 2020 diverse migliaia di euro per questa voce non erano a bilancio).

E’ stato poi disposto l’acquisto di caselle PEC che saranno fornite nel corso del 2021 a tutti coloro che, nel frattempo, si sono allineati alla Legge dedicata, attivandone una di propria iniziativa.

A quei pochi colleghi che, in alcuni casi, si sono trovati in seria difficoltà col datore di lavoro per non avere versato la loro tassa OPI, nonostante gli avvisi, un invito a riflettere sull’intera vicenda: che è normalmente superabile semplicemente facendo quello che facciamo anche noi, e cioè pagando la quota puntualmente. Quota che non è una richiesta ”anomala” di questo Ordine, ma un passaggio previsto dalle normative in vigore. E chi governa l’OPI ha l’obbligo di verificare i pagamenti: in particolare ora, coi solleciti di un Revisore iscritto all’Albo dei Revisori. Evidenziamo ora alcuni punti, in passato fonte di ‘’leggende metropolitane’’ che, come per ogni argomento poco conosciuto, si autoalimentano creando solo confusione. Serve invece, in ogni campo, avere sempre informazioni certe, dalla fonte: qui noi cerchiamo di dare elementi utili per comprendere.

2-LA SCADENZA: la scadenza per il versamento è prevista a fine Febbraio: NON è vero ‘’che si può pagare fino a fine anno’’; anzi, ad un certo punto l’ente esattore invia UN SOLLECITO ONEROSO (cioè: che costa!) a chi non ha ancora pagato; con il sollecito, sulla cartella dell’iscritto l’ente esattore aggiunge una cifra di oltre 11 euro, che va in pratica a comportare un inutile aumento della tassa non richiesto da noi, una cosa francamente evitabile semplicemente RISPETTANDO LA SCADENZA indicata sulla tassa stessa. Scusate la precisazione…inutile, ma le bollette della sede ed il mutuo iniziano ad arrivare sin da gennaio, non aspettano certo ‘’la fine dell’anno’’.

In sintesi: chi paga ‘’dopo’’ (perché decide di non rispettare la scadenza) pagherà di più (cosa che NON DIPENDE DALL’OPI) , esattamente 88 euro, e non 76: ma perché?

3-COSA SI FA CON I SOLDI DELLA TASSA: una parte della tassa viene versata (IN ANTICIPO rispetto ai versamenti dei colleghi iscritti) a Roma, alla Federazione Nazionale (FNOPI) che nel 2020 ha avviato il Fondo di Solidarietà per gli iscritti colpiti dal Covid in servizio; con la parte che resta all’OPI spezzino vengono effettuate tutte le attività e si pagano i costi vivi di esercizio dell’Ente, inclusi i costi della sede (compreso un mutuo per il suo acquisto, regolarmente autorizzato dall’Assemblea degli iscritti nel 2012). Come prevede la norma per gli Enti, cosa che questo Ordine fa DA OLTRE DIECI anni, dunque da prima dell’obbligo, il bilancio pubblicato sul sito web ufficiale (www.opilaspezia.it) permette di capire le voci di spesa.

Noi cerchiamo di dare qualcosa in cambio, sempre: lo scorso anno in piena emergenza Covid19 ABBIAMO ACQUISTATO MOLTI DPI per migliaia di euro (maschere chirurgiche, FFP2, gel disinfettante) e distribuiti ai Colleghi in maggior condizione di bisogno. Vi sono anche ritorni diretti per i Colleghi iscritti: ad esempio, sono stati prodotti eventi ECM gratuiti, ed assegnati premi in denaro per progetti professionali sul Codice Deontologico. Inoltre sono attive consulenze gratuite su alcuni aspetti di interesse della categoria (avvocato, commercialista) con esperti retribuiti con i soldi delle tasse annuali, che sono stati utilizzati da alcuni Colleghi. Una ulteriore OPPORTUNITA’ per gli iscritti è data dalle ”convenzioni” (che si possono trovare sulla pagina apposita di questo stesso sito.)

4-LA QUESTIONE DEL RIMBORSO DA PARTE DEL DATORE DI LAVORO: dopo alcune sentenze sfavorevoli (una in Piemonte ed un’altra in Campania) recentemente un Giudice del lavoro, a Pordenone, ha accolto l’istanza di oltre 200 colleghi per avere il RIMBORSO della quota di iscrizione all’Ordine da parte del loro datore di lavoro pubblico, con la motivazione (un importante passaggio!) che, se il rapporto di lavoro deve essere esclusivo, allora la appartenenza all’Ordine professionale (condizione indispensabile per l’esercizio della professione, cfr L.43/2006 e L. 3/2018) la rimborsa il datore di lavoro. Una sentenza preziosa, soprattutto nell’ottica del superamento del rapporto di ‘’esclusività’’: naturalmente, vanno fatte alcune considerazioni PER EVITARE ERRORI legati ad una scarsa attenzione.

a) La sentenza riguarda, ad oggi, SOLO coloro che hanno presentato il ricorso a Pordenone;

b) È una sentenza che deve ancora affrontare altri gradi di giudizio e dunque prima di poter ottenere i rimborsi quei colleghi dovranno attendere;

c) In ogni caso, qualunque sia il futuro sviluppo, su un punto vi è sempre stata certezza: si tratta di un RIMBORSO, quindi PRIMA si versa la cifra all’OPI di appartenenza e DOPO si prova a ottenere un rimborso, rivolgendosi al datore di lavoro (Pubblica Amministrazione).

(definizione dalla Treccani: ‘Rimborso è l’azione di rimborsare, il fatto di venire rimborsato di quanto si è speso, è la somma stessa rimborsata’’).

Rimborso al quale, sia chiaro, poiché ad oggi resta il vincolo della esclusività per i dipendenti pubblici, anche questo Direttivo come principio è FAVOREVOLE. Per provare a ottenere il rimborso noi possiamo, sempre su richiesta dell’iscritto, certificare le quote che sono state richieste agli iscritti negli ultimi dieci anni.

5-NON HO RICEVUTO LA TASSA, COME MAI? COSA DEVO FARE? Purtroppo una piccola parte di ritardi o smarrimenti, su un totale di 2070 lettere, si può verificare. Certamente la mancata consegna è INEVITABILE, quando noi NON abbiamo un indirizzo esatto! Quindi, se ad aprile 2021 non avete avuto, ancora, la tassa contattateci, perché potrebbe esserci una mancata comunicazione del cambio di residenza, comunicazione che fa parte delle responsabilità dell’iscritto. Il modello per la corretta comunicazione è disponibile sul sito, qui:

http://www.opilaspezia.it/wp-content/uploads/2019/12/modello_cambio_indirizzo_iscritto_04012019.pdf

Se volete avere certezza sulle tasse arretrate, sospese, frazioni residue per ritardati pagamenti, potete scrivere a noi o recarvi direttamente (ore mattutine) all’ente esattore: Gefil, p.le del Marinaio 2 alla Spezia (davanti Piazza Europa, lato mare, tel 0187757777).

6-‘’SONO ANDATA IN PENSIONE DALLA ASL E CONTINUO A RICEVERE LA TASSA DELL’ORDINE! MA COME MAI? ’’ Chissà? Magari perché non ha mai presentata la domanda di cancellazione? La cancellazione, cara signora, NON è automatica; abbiamo colleghi che dopo la pensione da ASL proseguono la loro attività altrove, e perfino alcuni che restano iscritti perché fa loro piacere continuare a sentirsi parte di un gruppo professionale (può stupire qualcuno, ma non sono pochi) Per chi non lavora più e vuole uscire dall’Ordine, va presentata una ‘’domanda di cancellazione’’ per cessata attività, e noi la accogliamo subito (in assenza di debiti sulle vecchie quote). Negli Ordini professionali (TUTTI) si entra con una domanda e si esce con una domanda: si tratta di Leggi della Repubblica, non stabilite da questo Presidente o da quello precedente. Ma per chi NON ha presentato nessuna domanda è ovvio che, ad inizio anno nuovo, in assenza di comunicazione da parte dell’iscritto, vengano spedite le tasse, inviate all’intero elenco di coloro che risultano all’interno dell’albo professionale, e che quindi sono ”inserite nel bilancio economico dell’Ente” approvato dagli iscritti. Chi non esercita più, venga subito a fare regolare domanda, come riportato a questo link: http://www.opilaspezia.it/wp-content/uploads/2019/12/modello_cancellazione_05082019.pdf seguendo le indicazioni, per evitare che l’anno prossimo venga recapitata una nuova, ulteriore tassa. La tassa del 2021, come detto, è ormai a bilancio e andrà pagata.

7-MA I CONSIGLIERI PAGANO LA QUOTA ALL’ORDINE? Non solo la pagano ma, pressati dalla Tesoriera, la pagano in pratica entro 24 ore dalla consegna…altrimenti sono veramente dolori, ah ah ha!

8-PERCHE’ LA TASSA NON E’ UGUALE IN TUTTA ITALIA? Perché gli oltre 100 Ordini professionali italiani sono tutti diversi fra loro, sul piano logistico ed organizzativo, dunque delle attività. Vi sono OPI con dipendenti a tempo indeterminato assunti dall’Ente, ed OPI senza dipendenti; inoltre abbiamo OPI con 25mila iscritti, ed OPI con meno di mille: questa è certamente la prima causa che spiega una diversa quota annuale fra Enti aventi una stessa finalità.(Se confrontiamo il numero degli iscritti di Roma, che sono 35169 al 18/1/2021 e il totale dei colleghi di Aosta –964 nello stesso giorno- noi possiamo comprendere meglio le diversità). Alcuni OPI, inoltre, hanno una sede con costi di gestione contenuti ed altri hanno importanti spese di affitto, oppure hanno mutui attivi (è il nostro caso, e ripetiamo ancora che la sede è intestata all’Ente, e non ad un singolo…). Alcuni OPI sono provider formativi (come noi) e hanno i costi relativi a questa attività che ricade a beneficio dei loro iscritti.

In sostanza, non vi è nessuna norma che obbliga ad una quota unica: e non potrebbe che essere così, perché sono troppi gli aspetti da tenere in considerazione, ricordando che ogni OPI HA UN PROPRIO CODICE FISCALE/P.IVA, UN PROPRIO BILANCIO, ED E’ UN ENTE AUTONOMO anche da FNOPI.

9-PER OGNI DUBBIO O ULTERIORI DOMANDE: mail a segreteria@opi.laspezia.it (una raccomandazione tecnica, sempre valida: quando utilizzate la nostra casella di posta ”normale”, non fatelo da una casella PEC; potrebbero esserci difficoltà di visualizzazione. Se volete utilizzare la vostra PEC lo dovete fare scrivendo soltanto alla nostra PEC: grazie.)