La Giornata Nazionale del Personale Sanitario, istituita in Italia in occasione dell’anniversario del primo caso riconosciuto su un cittadino italiano (Codogno, 20 febbraio del 2020) porta a molte riflessioni ed osservazioni.
Alcune le abbiamo ricordate in questo contributo, preparato per questa ricorrenza proprio nella stessa giornata, e affidato ai nostri canali di comunicazione, dopo essere apparso sui media spezzini (vedete il link in calce).
Va benissimo che si citi lo sforzo e l’impegno di questo settore, e va benissimo naturalmente ricordare tutti coloro che -a vario titolo- hanno partecipato e partecipano a questa lotta contro la malattia, nei tanti aspetti e momenti della pandemia.
Al tempo stesso, poichè gli Infermieri sono stati, con poche altre categorie, quelli necessariamente presenti H24/365 giorni l’anno a fianco dei malati, è adesso l’ora di riconoscere qualcosa di concreto, che vada oltre le affermazioni di principio, le belle parole, le manifestazioni di apprezzamento: tutte cose gradite ma alle quali deve, necessariamente, seguire una profonda rivisitazione dei vari punti critici che hanno portato, in Italia, a una Sanità che viaggia (anche in mezzo alle emergenze pandemiche!) con circa 65mila Infermieri in meno di quelli necessari.
Il resto, lascerà il tempo che trova. Grazie.