Il 12 Maggio 2020 è stato, per usare le parole della Presidente nazionale FNOPI Barbara Mangiacavalli, un giorno di triplice ricorrenza: la tradizionale Giornata Internazionale dell’Infermiere quest’anno è infatti stata ”rinforzata” dal 200esimo anniversario della nascita di Florence Nightingale, che al di là degli stereotipi che  l’hanno descritta alle generazioni successive, è stata fra i primissimi sostenitori di una Sanità moderna, una ”risk manager” ante litteram: ed era un ‘infermiera, come è noto. E poi, in questo giorno si è naturalmente ricordato come, quasi un anno fa, WHO abbia dedicato agli Infermieri (ed alle Ostetriche, figure nel mondo anglosassone molto prossime) l’intera annata 2020 ( potremmo aggiungere, con una incredibile…preveggenza).

Le celebrazioni, le citazioni, i servizi televisivi, radiofonici, sui canali social: in tantissimi hanno parlato di noi, e tutti lo hanno fatto ricordando il peso, il valore, di una professione decisiva nel Sistema sanitario. Noi tutti lo sapevamo già, certo: a questo punto, ed è questo il senso di questo contributo, scritto ”a festa conclusa”, ma a normale attività in atto (visto che gli Infermieri, come ricorda lo slogan forse più azzeccato sul 12 maggio 2020, sono gli stessi professionisti di ieri, di oggi, e di domani) è necessario che tutti ricordino che il valore di questa Professione è lo stesso dell’era pre- Covid, e lo sarà anche ad emergenza conclusa: e che sugli Infermieri si può, e si deve contare; per questo a loro va riconosciuto e assicurato il giusto, doveroso sostegno in ogni ambito, sia esso organizzativo, di progetto, economico, di gestione, nell’esercizio del ruolo, ormai abbastanza compreso e chiarito anche da chi, a lungo, non lo ha saputo, o voluto, intendere.