Dalla Regione Veneto giunge una nuova ”botta” alla qualità e alla sicurezza delle cure prestate: è di questi giorni la notizia infatti che (riprendiamo dal sito headtopics.com, uno dei pochi che- ma questa è una ulteriore questione- non ha confuso ”oss” con ”infermieri”):

…Bocciato, ma ripescato. In Veneto si può. E poco importa se si tratta del settore sensibile e vitale della Sanità. E degli anziani. La Regione guidata da Luca Zaia concede una seconda possibilità ai corsisti bocciati nei concorsi per diventare operatori sociosanitari (oss) nelle case di riposo. La carenza di figure professionali specifiche ha fatto prendere alla giunta regionale una decisione drastica, per ovviare alla mancanza nelle 351 strutture (32.510 posti letto) di 3.500 operatori sociosanitari, oltre a 2mila infermieri. Verrà infatti creata una corsia preferenziale, dando una chance in più a chi il titolo non è riuscito a guadagnarselo sul campo. Un anno in meno. Anziché dover ripetere l’intero ciclo di lezioni, come accadeva finora, gli oss potranno partecipare a una sessione di recupero per rifare l’esame”.

Dopo questa notizia siamo stati raggiunti da alcune informazioni relative anche alla Regione Liguria, dove da tempo un oss bocciato ai corsi di formazione autorizzati dalla Regione, si può serenamente ripresentare, come ”privatista”, anche infinite volte, presso altre sedi rispetto a quella in cui ha frequentato il corso: così ci spiega uno dei referenti delle realtà che formano oss nella nostra bella, ma curiosa, Regione.

Altrettanto avviene in altre realtà regionali, dall’Emilia (due tentativi se bocciati alla prima); Molise, Abruzzo e Sicilia, molto simile quest’ultima alla Liguria.

Che dire?

INTANTO, PRECISIAMO UNA VOLTA PER TUTTE CHE QUESTO ORDINE E’ A FAVORE DEL GIUSTO INSERIMENTO DI OPERATORI SOCIO SANITARI nella Sanità, sia essa pubblica o privata, per molti motivi validi, compreso quello di poter così permettere agli Infermieri di svolgere le più complesse attività sul paziente, senza ulteriori azioni ”distraenti”, azioni che possono essere invece attribuite a questa figura preziosa nel settore assistenziale; e proprio perchè l’oss esiste dal 2001 (Conferenza Stato Regioni, 22 Febbraio).

Quindi, i nostri frequenti interventi non sono MAI contro gli oss: sono CONTRO un certo modo di gestirli, sono CONTRO coloro che pensano che siano figure interscambiabili con gli Infermieri, sono interventi CONTRO chi propone di mettere due oss dove prima c’erano uno, od addirittura due, Infermieri. I nostri sono interventi contrari a ogni forma di sanatoria, perchè le riteniamo penalizzanti per l’intero sistema sanitario, sempre: purtroppo però – vivendo in Italia- ci esponiamo facilmente a essere poco compresi noi ma, soprattutto, a subìre queste derive, di volta in volta giustificate dal fatto che, ”siccome manca personale”, si prospetta questa scelta che è, e lo capirebbe anche uno che nella vita si occupa (ma beato lui, o lei) di botanica o resistenza dei metalli, SEMPLICEMENTE UNA SCELTA PERICOLOSA IN TERMINI DI QUALITA’ E DI SICUREZZA DELLE CURE PRESTATE.

Un Paese – il nostro- che non impara dai propri errori è destinato a ripeterli, in un loop interminabile.