Cari colleghi,

nei giorni scorsi o nei prossimi giorni a circa un 10% degli iscritti (il restante 90% è stato puntualissimo) è arrivato o arriverà il sollecito di pagamento per la tassa 2023. Vogliamo ancora una volta descrivere come funziona la riscossione delle quote di iscrizione all’Ordine che, senza tanti giri di parole, sono un atto dovuto e che noi, qui, non possiamo non richiedere quando non sono versate, visto che OPI non è una bocciofila o una associazione professionale, ma un ente sussidario dello Stato.

La sola entrata certa a bilancio è questa, cioè il contributo di ogni singolo/a iscritto/a; le uscite invece sono centinaia, fra assurde imposizioni di legge e gestione corrente ordinaria, dal mutuo alle spese per le utenze della sede. Secondo noi, un 90% di puntualità è un tasso strepitoso e di questo ringraziamo tutti; è grazie a questo se, nel 2023, la quota è salita solo di un euro e stiamo già verificando se, a fronte di questo ottimo riscontro, possiamo lasciare la stessa cifra, senza aumenti, anche sul 2024. Il restante 10% degli iscritti che ad oggi non ha pagato,  oltretutto, ed è qui che vi chiediamo attenzione, in più di un caso si trova in una situazione di morosità involontaria perchè, dopo aver disposto l’addebito automatico presso la banca utilizzata, la banca non ha proceduto.

Quindi, se ricevete il nostro sollecito e avete l’addebito automatico, contattate la vostra banca: noi naturalmente non lo possiamo fare.

Ultime osservazioni, che speriamo non disturbino nessuna sensibilità.

1- alcuni ci dicono che non hanno ricevuto la tassa a casa, poi si scopre che hanno cambiato indirizzo, e non ce lo hanno mai comunicato. Se fossimo indovini, non staremmo qui, ma vivremmo di prepotenza in sala scommesse, o al casinò (già un pò più elegante, come ambiente)….

2- una manciata di colleghi ha la PEC inattiva e, anche, la mail aziendale piena, e le comunicazioni rimbalzano…ora, questo è un problema non per noi: ma lo è per l’iscritto…perchè fin che sappiamo dove lavorano, ci arriviamo in qualche modo, per avvisarlo della situazione.

Quando non lo sappiamo, e la procedura prosegue fino alla dolorosa cancellazione, poi è un bel guaio, ma lo è per il collega : a noi non interessa cancellare proprio nessuno; vogliamo semplicemente rispettare quanto viene stabilito nella annuale assemblea degli iscritti, in materia di bilancio economico.

Ma se la Tesoriera mette a bilancio (approvato dagli iscritti) duemila quote, deve avere modo di dimostrare che sono entrate duemila quote, o che sono state esercitate le procedure per ottenerle.

Detto questo, ”negarsi” alle comunicazioni può essere piuttosto pericoloso, ma non per noi! Sulla PEC degli iscritti agli albi professionali – lo abbiamo già spiegato più e più volte-  può arrivare di tutto, e quando non la si gestisce, si perdono avvisi su sanzioni per infrazioni stradale, ecc…

Ma, ripetiamo, il messaggio è soprattutto per ringraziare il 90% degli iscritti che sono stati anche quest’anno puntuali, cosa che consente a tutti noi di continuare -ad esempio- con la formazione ECM gratuita in presenza e via FAD (qui ricordiamo l’evento del 25 ottobre, annunciato sul sito da tempo), con la nostra PEC a disposizione; ed a breve con una nuova borsa di studio, dedicata a un tema che sceglieremo presto, entro fine anno.

Grazie a tutti (su questo stesso sito, come avviene da tempo, trovate anche le indicazioni su come pagare la tassa annuale in pochi minuti e con facilità, quando si è senza il bollettino cartaceo in mano).