Riprendiamo un contributo del Presidente nazionale di CNAI, Walter De Caro, sulla ipotesi della introduzione della figura dell’infermiere scolastico, pubblicato su QS il 13 luglio: l’incipit della nota di De Caro, dai contenuti che possono apparirci…attualissimi, è in realtà un passaggio storico del 1919 : ”Le infermiere non solo insegnavano ai bambini a lavarsi le mani e ad usare un fazzoletto, ma li selezionavano anche per le malattie contagiose e mettevano in quarantena quelli che si ritenevano contagiosi nelle loro case, controllando periodicamente i bambini per valutare il loro stato di salute. Le infermiere provvedevano ad indirizzare bambini gravemente malati ai medici e ad insegnare ai genitori come prendersi cura di loro”…il nostro OPI è estremamente a favore di un ”ritorno” a quelle attività di prevenzione, educazione, controllo sanitario nel mondo scolastico oggi purtroppo pressochè scomparse, come confermato da una nota (ripresa nel testo di De Caro) del nostro Vice, apparsa sempre su QS pochi giorni fa.

Facciamo nostro, completamente, un altro passaggio del Presidente CNAI, unitamente al disappunto di un costante inseguimento rispetto a quanto avviene negli altri Paesi in questo, ed in altri settori: ” …Possibile che nessuno riesca a guardare agli esempi di infermieri scolastici (non medici) presenti in tutti il mondo, dal Regno Unito, ai Paesi del Nord Europa, agli Stati Uniti e alle competenze che esercitano?”

Qui il contributo integrale, buona lettura. www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo