Vi proponiamo i 10 QUESITI SULLA PEC PIU’ RICORRENTI IN QUESTI MESI…ma soprattutto vogliamo dire che IL TEMPO STRINGE, per quei pochi iscritti che non l’hanno ancora attivata.
Ecco i quesiti, fra i più frequenti che ci sono stati ‘’proposti’’ in questi mesi sull’argomento ”obbligo di PEC-Posta Elettronica Certificata”.
1- E’ OBBLIGATORIO AVERE UNA PEC PER TUTTI GLI INFERMIERI?
Per rispondere, citiamo uno qualunque dei siti istituzionali di Ordini di ALTRE professioni: la Legge che IMPONE l’attivazione di una casella PEC (L. 120 del 2020) vale per qualsiasi cittadino iscritto in un Albo professionale, non solo nel nostro.
Ecco infatti un brano da Ordine Avvocati Milano (intera comunicazione, qui: https://www.ordineavvocatimilano.it/…/obbligo…/p100-n542)
(…l’Ordine di Milano intende attivare la procedura di diffida nelle prossime settimane. È opportuno che tutti gli avvocati che non hanno ancora comunicato il proprio domicilio digitale (PEC) all’Ordine vi provvedano immediatamente, evitando così di essere sottoposti a successiva diffida.)
2- PERCHE’ GLI ORDINI INSISTONO SU QUESTO PUNTO?
Contrariamente a quanto alcuni continuano a credere, gli Ordini NON possono per loro natura funzionare come una associazione o come un sindacato: lo conferma il fatto che è obbligatorio farne parte ‘’a tutela dei cittadini’’ (cfr L. 1049/1954 e L. 3/2018) e che essi sono dotati del potere disciplinare espresso dal DPR 221 del 1950; possono cioè sanzionare un iscritto. Due caratteristiche che non si riscontrano nelle associazioni e nelle organizzazioni sindacali.
L’Ordine infatti è un organo sussidiario dello Stato, cioè ‘’agisce per conto dello Stato’’ su alcune specifiche tematiche (ovviamente di natura professionale: non si mette a deliberare il costo degli zucchini).
Se lo Stato, con la Legge 120 del 2020 (varata dal Governo Conte II) decide la attivazione della PEC per chi è iscritto a un Albo professionale (la prima normativa al riguardo comunque risale al 2009…) l’Ordine deve sollecitare l’adempimento al dettato della norma, PENA SANZIONI CONTRO L’ORDINE STESSO (così dice la Legge citata).
3- IO VOGLIO ATTIVARE LA VOSTRA PEC. CHIUDETE VOI QUELLA CHE HO GIA’ FATTO IO MESI FA?
Ehm. Sarebbe come chiederci di operare sul conto corrente bancario di un iscritto. Non possiamo proprio farlo, nemmeno se lo volessimo; ognuno dovrà disdire la propria PEC nel frattempo attivata, se vuole poi utilizzare la nostra.
4- MA E’ OBBLIGATORIO AVERE PROPRIO LA PEC DEL NOSTRO OPI?
Assolutamente NO: in base alla Legge 120/2020 è obbligatorio ‘’AVERE UNA PEC’’; noi le abbiamo acquistate – come promesso quando è uscita questa Legge- per offrire un servizio: facciamo la stessa cosa con la formazione accreditata ECM, dove c’è l’obbligo di adempiere al debito formativo ECM (l.229/1999); ma non c’è nessun obbligo di fare ‘’i nostri corsi’’.
5- HO UNA PEC CON IL PROVIDER ‘’XYZ’’. HO DIMENTICATO LA PASSWORD? ME LA SBLOCCATE VOI?
Ma non possiamo, vedi punto 3!
6- FACCIO LA PEC MA NON LA USERO’ MAI. VA BENE LO STESSO, VERO?
Avere un indirizzo PEC attivo, e non utilizzarlo MAI, può essere anche pericoloso, perché la Legge vuole che gli indirizzi di PEC dei professionisti iscritti in un Albo siano resi pubblici.
Quindi, se qualcuno vi invia una notifica (anche una cosa positiva: ad esempio la convocazione a una prova d’esame, o un avviso di vincita ad una selezione, ecc) e non viene data lettura, si potrebbe perdere la possibilità di proseguire il percorso iniziato. Se invece arriva – può capitare- una multa, e questa non viene letta, la stessa sanzione (che risulta ufficialmente consegnata alla casella PEC del professionista) finirà per costare molto di più, con le famose sanzioni su ritardato pagamento.
7- HO LETTO CHE CI SONO OPI CHE HANNO GIA’ SANZIONATO CHI NON AVEVA LA PEC. COSA SUCCEDE ESATTAMENTE?
Premesso che in Italia gli OPI sono 103 (ed alcune migliaia ‘’gli Ordini professionali’’) e quindi ci sono differenze nella tempistica della gestione di queste procedure, come di altre, la stessa Legge citata è molto chiara: chi NON ha una PEC viene sollecitato dal proprio Ordine e, se l’iscritto non si allinea attivando una PEC, viene sospeso.
La sospensione è un atto amministrativo che comporta la PERDITA di uno dei due requisiti per l’esercizio della professione sanitaria di infermiere; uno è il titolo professionale ed il secondo è la iscrizione ATTIVA all’Albo professionale. Quindi un sospeso non può lavorare. Per una spesa che è entro i 10 euro, diremmo che è un rischio un po’ esagerato.
8- MA VOI SIETE A FAVORE DI QUESTA NORMATIVA?
A questa domanda si potrebbe rispondere semplicemente dicendo che, a favore o meno, un organo sussidiario dello Stato non ha scelta, poiché le Leggi si applicano: se per iscriverti all’Albo (o cancellarti) serve una marca da bollo da 16 euro e la presentazione di un documento di identità, non è che noi possiamo chiedere una marca da 2 euro, e il documento di un cognato.
Però cogliamo l’occasione per dire che forse, nella grande emergenza mondiale della pandemia, alcune cose sembrano più urgenti, ed altre meno, senza oltretutto dimenticare che per un piccolo Ordine come il nostro la normativa sulla PEC ha avuto l’effetto di un vero e proprio tsunami, sia sul piano organizzativo (check delle posizioni di TUTTI gli iscritti, oltre duemila) ed anche economico, perché le PEC che abbiamo acquistato- appunto- hanno avuto un costo, e lo avranno ogni anno a venire.
9- IO NON CI CAPISCO NIENTE A LIVELLO INFORMATICO. ZERO ASSOLUTO. SE VENGO IN SEDE ME LA FATE VOI?
Certamente sì, nessun problema: chiediamo solo di fissare insieme un appuntamento per l’attivazione, ricordando di portare un documento valido.
10- POSSO COMUNICARE LA PEC DELLA DITTA DI MIO MARITO (O DI MIO FRATELLO, O DI MIA MOGLIE, O DI UN MIO AMICO) ?
No. Si deve utilizzare nella procedura di attivazione il codice fiscale personale. Infatti, si parla di ‘’Identità Digitale’’. La ditta del marito NON corrisponde al CF del professionista.
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PER ATTIVARE LA NOSTRA PEC:
Se avete altri dubbi, o quesiti che non trovano risposta a queste FAQ, scriveteci da una casella di posta elettrica normale (NON PEC) a segreteria@opi.laspezia.it
ATTENZIONE: per la certezza di leggere un messaggio PEC, dovete sempre scrivere alla nostra PEC da un altro indirizzo PEC.