Il nostro presidente, Francesco Falli, è tornato ancora una volta su una questione che da un pò di tempo sembra decisamente preoccupante (e, al riguardo, non mancano testimonianze da parte di operatori e cittadini).

Il riferimento è alla possibilità di inserire in servizio in Italia professionisti sanitari stranieri senza i passaggi di verifica su titolo e conoscenza della lingua italiana, passaggi che erano previsti da molti anni: questo avviene oggi in forza di decreti emergenziali ”pandemici”, emessi nel Marzo 2020 dal Governo Conte II, e confermati dai Governi Draghi e Meloni (quest’ultimo, ha prorogato la validità del decreto fino al 31 dicembre del 2025).

Ovviamente non vi è alcuna preclusione, come spiega bene Falli nel testo, all’arrivo di stranieri in Italia per esercitare una qualsiasi professione sanitaria, quella di infermiere compresa: dal 2000, il nostro OPI ha inserito 55 infermieri di Paesi esteri comunitari , e 39 di Paesi non comunitari: TUTTI HANNO SUPERATO LE PREVISTE PROCEDURE al riguardo (riconoscimento del titolo e verifica della conoscenza della lingua italiana); ma oggi queste verifiche, SICCOME MANCANO INFERMIERI, non si fanno più, e questo è CERTAMENTE UN PASSAGGIO POCO SICURO PER TUTTI.

Se gli Ordini devono esistere per certificare i professionisti che offrono le loro prestazioni e la loro competenza ai cittadini, chi verifica coloro che -NON passando più dagli Ordini- non sono iscritti, nè sottoposti alle regole dell’ordinistica (a partire dalle procedure di accesso, sempre seguite ”in tempi normali”) ?

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